Appena spenti i riflettori che nella Giornata del Fiocchetto Lilla hanno illuminato Palazzo Chigi, l’impegno delle associazioni di secondo livello, il Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari e Consult@noi, che includono circa 40 associazioni operanti sul territorio nazionale, è proseguito con l’opportunità di essere ricevuti in Senato.
Nella mattina di giovedì 16 marzo rappresentanti di Associazioni, Società scientifiche e specialisti della cura pei i DCA sono stati ricevuti dall’On. Zaffini Francesco per porre l’attenzione sulle problematiche relative ai Disturbi del Comportamento Alimentare.
Come sempre la nostra Presidente Patrizia Cappelletto, presidente anche del Coordinamento Nazionale DA, ha partecipato all’incontro e ha esposto le esigenze e i bisogni reali dei familiari che subiscono un sistema sanitario che non è in grado di rispondere alle tante problematiche del disturbo.
Era presente anche il nostro Dott. Giovanni Gravina che in qualità di rappresentante del comitato scientifico, ha avuto modo di portare la discussione sulle questioni quotidiane e reali che il sistema sanitario deve opportunamente rivedere e correggere.
Riportiamo integralmente il documento che è stato consegnato all’Onorevole Zaffini e che racchiude tutte le richieste che sono state esposte.
ROMA 16 Marzo 2023
Ieri sera abbiamo partecipato alla illuminazione in lilla di Palazzo Chigi, fortemente richiesta da noi, Coordinamento nazionale da, e da Consult@noi, associazioni di secondo livello che riuniscono circa 20 associazioni ciascuna, e sanno cosa vuol dire per le persone che si ammalano di DA e per i loro familiari quella luce lilla, simbolo dell’impegno nella battaglia contro i DA, ma soprattutto luce di speranza che dal tunnel buio di queste malattie si possa uscire insieme.
La illuminazione del palazzo governativo ci fa sentire meno soli, sostenuti dalle istituzioni e da chi appunto ci governa,
Ma noi chiediamo che la luce, l’attenzione, il sostegno non si spengano oggi, che non è più la giornata nazionale del Fiocchetto lilla, che nasce da una tragica circostanza di morte prematura e forse evitabile per dare speranza e migliorare la vita di giovani e giovanissimi,spesso di sesso femminile ma non solo, che lottano contro la malattia.
Noi ci interroghiamo costantemente su cosa possiamo fare , e lo facciamo, e su cosa dobbiamo chiedere, in aiuto e in collaborazione, alle Istituzioni,agli enti, ai politici, e allora qui chiediamo , in seguito ai dati raccolti, alle denunce di criticità, pervenuteci dalle nostre associazioni, e da chi ascoltiamo ed incontriamo negli sportelli di ascolto, nei gruppi di auto aiuto, tra i giovani studenti, tra i loro insegnanti , tra gli sportivi e gli educatori sportivi, tra gli operatori e specialisti.
Ciò che necessita è più informazione,più formazione a livello universitario, ma anche maggior coinvolgimento delle figure dei MMG e PLS che potrebbero intercettare i prodromi della malattia e consentire un invio precoce alla cura, che a sua volta necessita di più garanzie di stabilità e continuità nei finanziamenti statali ,maggiore omogeneità di cura nei vari territori, e più sostegni ed attenzione alle persone e alle famiglie.
Lo Stato può essere inoltre soggetto attivo nell’ impegno a combattere lo stigma contro le malattie alimentari.
Alcuni presidi ed ausili, come per es. la 104, esistono già e sono rivolti anche ai DAN in quanto rientrano nell’ambito delle malattie mentali, e da qui non dovrebbero uscire, perché i DAN sono malattie mentali con gravi ripercussioni fisiche, dalle quali si può però uscire se la diagnosi è precoce, se c’è una domanda di cura in centro multidisciplinare specializzato, se l’inizio delle cure avviene in tempi rapidi.
Altro grave problema è la resistenza delle persone che si ammalano alla cura, ed anche qui andrebbe implementata l’attività di motivazione alla cura stessa, e potenziato il ruolo di alcune importanti figure di riferimento, come i familiari, che però spesso non ricevono essi stessi adeguato sostegno, e come gli amministratori di sostegno.
Di seguito abbiamo provato a sintetizzare e dividere per punti quelle che potrebbero essere le risposte alle evidenziate criticità ed esigenze:
- Investire nella formazione dei medici psicologi dietisti
- Proseguire con un piano strutturato di finanziamenti
- Non fare uscire i Dan dalla salute mentale
- Migliorare la cura pubblica per tutti e in tutte le Regioni
- Migliorare gli ausili. Della 104
- Esenzione dai ticket per tutti i Dan in tutte le regioni
- Investire sulle politiche sociali e lavorative per reinserimento inserimento delle persone malate di Dan
- Migliorare la conoscenza contro lo stigma
- Prevedere più sostegni per le famiglie
- Aspettative e permessi retribuiti per genitori con figli affetti da Dan
- Campagne di sensibilizzazione
- Monitorare messaggi pubblicitari e mediatici
- Interventi di consapevolizzazione e responsabilizzazione nelle scuole nel mondo dello sport e della moda
- Formazione degli AdS rispetto alla specificità della malattia per rendere più efficace il loro sostegno alle persone malate e alla motivazione alla cura
- Per il pre e post ricovero , o al fine di evitare lo stesso durante la cura ambulatoriale, sostenere la realizzazione di strutture adeguate di accoglienza come centri diurni
Grazie per l’attenzione e non lasciateci soli.
Presidente Coordinamento Nazionale DA Presidente Consult@noi Maddalena Patrizia Cappelletto Giuseppe Rauso