Non dovrebbe esserci un’unica giornata per ricordare quanto le persone soffrono .
Si soffre ogni giorno , per chi ha un demone dentro non è importante una data. Sopravvivendo, non si sa nemmeno che giorno sia, non è importante.
L’importante, il fondamentale, è il conteggio, le corse in bagno, i sensi di colpa , le disperazioni post-cibo, il sonno indotto dalla depressione.
Mi è stato detto dagli altri di dimagrire un po’ , la mia morbidezza non era giusta.
Mi è stato detto dagli altri che sono brutta.
Mi è stato detto molte volte.
Sono stata esclusa dai giochi in cortile a scuola, dai pettegolezzi con le altre bambine, dalle uscite al cinema.
Mi è stato chiesto perché non parlo.
Perché non sorrido.
Perché non esco fuori.
Come posso parlare se nessuno mi risponde , sorridere se la gente sta deridendo me, uscire se non sono ben accetta, o peggio, indifferente?
Ma soprattutto come posso parlare, sorridere e uscire se l’unica cosa che hanno fatto sì che pensassi, e che io ho fatto mia nel profondo, è che l’unica cosa che merito nella mia vita, è la fine di essa?
Le persone sono incattivite e marciano sulla tua sofferenza, perché oramai sono marce dentro.
Ma poi arrivano Persone che ti obbligano ad abbracciare, perché ormai ogni contatto fisico di tipo umano ti terrorizza.
Ti sembrerà una violenza, una cattiveria anche quella, penserai che le persone sono fatte così, nessuno vorrebbe mai la tua felicitá, non sai nemmeno cosa significhi essere felice e stare bene, non ti è stato permesso di conoscere e provare questi stati interni mistici.
Alcune Persone ti daranno farmaci.
Penserai che vogliono farti ingrassare, per prenderti ancora più di mira, per aiutare gli altri ad avere un ulteriore motivo per deriderti.
Ci saranno Persone che ti faranno fare ciò che al solo pensarci ti fa sbarrare gli occhi cercando una via di fuga; ti obbligheranno a sederti ad un tavolo e nutrirti insieme a sconosciuti.
Eresia, mangiare, quindi mostrare le mie debolezze, di fronte a chi potrebbe usare queste come arma nei miei confronti, ancora?
Esiste questo piccolo numero di persone che ti vorrà bene, a priori, perché sei una persona, perché il cuore ti batte ancora anche se i tuoi sentimenti sono atrofizzati.
Non sarai mai un caso perso per loro, anche se a te piace pensare il contrario.
E alcuni degli sconosciuti con cui mangerai e convivrai per un po’, diventeranno una cosa strana e bizzarra, non saprai nemmeno come definirla, ma quando capirai, giuro che ti sembrerà un sogno, perché da sconosciuti, loro saranno Amici.
E gli vorrai bene, tanto bene.
Riderai, piangerai, urlerai con loro.
Ma anche quando le vostre strade si divideranno, e loro ti mancheranno a tal punto da pensare che la vita vuole solo la tua sofferenza, sarà lì che forse capirai che la tua così colpevolizzata esistenza, voleva ridonarti la capacità di amare.
E le persone a cui hai voluto bene e ti hanno voluto bene, entrambi a conoscenza del poco tempo concesso, le porterai dentro e userai l’affetto ricevuto, verso altri sconosciuti.
Chissà, forse vivere non è così tremendo.
“Tu sei più di quello che mangi”
“Tu non sei la tua malattia, non sei anoressica, obesa o bulimica, tu sei una persona che soffre di questo.
Non identificarti con il tuo dolore, perché tu non sei un disturbo, sei una persona”
Vi porterò ovunque, compagne e compagni di viaggio.